Non tutti si sono accorti, magari neanche chi quelle poche righe ha scritto, che all’interno del maxi-emendamento sulle intercettazioni passato alla Camera con voto di fiducia l’altro giorno, è stata inserita una legge che al comma 28 dell’art. 1 introduce nel nostro ordinamento l’obbligo di rettifica di qualsiasi testo sgradito a qualcuno entro 48 ore, pena una sanzione pecuniaria fino a 25 milioni di vecchie lire per tutti i titolari di siti informatici.
Avete idea di cosa significa? Se la cosa dovesse rimanere in questi termini, chiunque potrà mandare una mail ad un blogger ed in generale a qualsiasi sito che abbia la seppur minima impronta informativa (penso ai newsgroup, bacheche elettroniche, forum), chiedendo la pubblicazione di una rettifica.
Per carità, nulla di antidemocratico in tutto questo, ma i termini perentori entro i quali gestire questo tipo di richieste, valutarne la fondatezza e procedere alla “riparazione”, sarebbero attività inconciliabile con la maggior parte dei siti che hanno dimensione “amatoriale” e [more]che costituiscono la blogosfera. Si rischierà, nel migliore dei casi, di costituire un elemento disincentivante che scoraggerebbe la maggior parte dei blogger e altri “titolari di siti informatici” a trattare argomenti “sensibili” e di forte impatto politico e sociale. Quelli appunto più suscettibili di “correzione”.
Questa mia stessa riflessione (ammesso che non fosse vera, constatatane la mendicità, valutatene le ragioni), al sopraggiungere di una richiesta di rettifica, dovrebbe essere da me esplicata entro 48 ore……. e se sono al mare, in montagna o al cesso a cagare? Chi leggerà la mail in cui mi si chiede la rettifica? Chi provvederà alla rettifica stessa? Ma soprattutto, visto che le prime due cose non potrò sicuramente farle, chi mi darà i soldi per pagare la multa che inevitabilmente mi verrà notificata!?!?!
Vabbè, ho capito! Quasi quasi scrivo di qualche altro argomento così me ne starò più tranquillo sulla tazza del cesso
Elezioni 2009
Sono sempre stato convinto e lo sono tutt’ora che l’unico sistema elettorale veramente democratico che potesse esprimere un paese civile fosse quello proporzionale. Certo, qualcuno storcerà il naso perchè quel sistema non sempre riesce a garantire governabilità e stabilità. Ma quanto vale tutto ciò al confronto di una libera espressione di rappresentanza politica a garanzia di tutti, minoranze incluse?
In questi giorni in Italia il parlamento sta votando una legge che regolamenti “meglio” le intercettazioni. Dicono che lo stanno facendo proprio per “prevenire” errori giudiziari a quella minoranza di “persone perbene” che potrebbero incappare per sbaglio nelle maglie della giustizia. Tutti si riempiono la bocca di pseudo democratiche garanzie da salvaguardare. Mi chiedo: ma da quando una persona perbene deve avere paura della giustizia? [more]
Con l’approvazione dello sbarramento al 4% nelle ultime consultazioni europee si è tolta voce a più di due milioni di italiani e si è consumato un furto oltre che politico anche economico. Già economico! Perchè mentre i voti non sono valsi a nulla ai partiti che non hanno raggiunto il 4%, gli stessi voti valgono molto per quelli che lo hanno superato. L’ultima legge infatti consente di considerarli validi ai fini dei rimborsi elettorali. Peccato che i rimborsi saranno percepiti SOLO dai partiti che quella antidemocratica soglia l’hanno superata!! Perchè non utilizzarli per esempio in Abruzzo!?!?! Qui potete scaricarvi una tabellina riepilogativa e rendervi conto di quanto sia “bello” e “democratico” il nostro grande sistema maggioritario! Viva l’Italia sempre e comunque!